lunedì 18 marzo 2013
martedì 26 febbraio 2013
ANALISI SUL FUTURO PROSSIMO DEL MERCATO DELL'ORO
I metalli preziosi hanno affrontato due settimane di forti ribassi.
Un'analisi concreta del quadro tecnico venutosi a creare nelle ultime due settimane, ci fa pensare che l'oro potrebbe soffrire anche per questa settimana di un ulteriore ribasso. Durante tutta l'ultima settimana abbiamo assistito a pesanti pressioni ribassiste.
La massiccia mole di liquidità riversata sui mercati dalle Banche Centrali hanno da un lato accentuato gli investimenti in portafogli delle borse mondiali, dall'altro però dovrebbero suggerire molta cautela.
La tanto attesa ripresa economica è al momento solo teorica e drogata dall'ondata di liquidità che sta alimentando possibili bolle speculative.
Ulteriori notizie negative per il metallo giallo sono giunte tramite alcuni rumors di mercato inerenti un decremento nell’esposizione nel maggiore ETF mondiale da parte di Allianz PIMCO, George Soros, Louis Moore Bacon e Julian Robertson.La massiccia mole di liquidità riversata sui mercati dalle Banche Centrali hanno da un lato accentuato gli investimenti in portafogli delle borse mondiali, dall'altro però dovrebbero suggerire molta cautela.
La tanto attesa ripresa economica è al momento solo teorica e drogata dall'ondata di liquidità che sta alimentando possibili bolle speculative.
John Paulson, di Paulson & Co. invece continua a sostenere che l'oro deve essere considerato una valuta globale.
Il metallo giallo si sta muovendo entro una fase di consolidamento che dura oramai da quasi 18 mesi. Alcuni Analisti ritengono che questa fase sia simile a quella del 2006-2007 la quale portò ad un consolidamento dell'oro.
Nel nostro caso tutto lascia presupporre che l'oro potrebbe soffrire ancora fino ad Aprile per poi iniziare il suo consolidamento, con la possibilità di raggiungere anche quota 2.000,00 Usd/oncia a medio termine.
Nel nostro caso tutto lascia presupporre che l'oro potrebbe soffrire ancora fino ad Aprile per poi iniziare il suo consolidamento, con la possibilità di raggiungere anche quota 2.000,00 Usd/oncia a medio termine.
Questo potrebbe essere avvallato anche dal fatto che il 19 Maggio 2013 scadrà la data fatidica del termine fissato dal Congresso Americano sul tetto del debito USA.
Se il tetto dovesse essere rialzato, così come sembra inevitabile possa accadere, il dollaro verrebbe deprezzato a favore del metallo giallo.
Se il tetto dovesse essere rialzato, così come sembra inevitabile possa accadere, il dollaro verrebbe deprezzato a favore del metallo giallo.
Il mercato internazionale sembra essere comunque molto confuso, di conseguenza risulta molto avventata qualsiasi previsione a breve termine.
venerdì 22 febbraio 2013
BENVENUTO COMPRO ORO BORGO VALSUGANA!
Bordin Group vuole dare il benvenuto ad un nuovo negozio in Provincia di Trento.
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Oro, riscatto di lingotti da record: crollo più vicino?
di Sissi Bellomo Cronologia articolo22 febbraio 2013
Mentre le quotazioni dell'oro scivolavano sotto 1.560 dollari l'oncia, ai minimi da sette mesi, anche gli investimenti in Etf mercoledì subivano un crollo. L'Spdr Gold Trust, il più grande tra gli Etf sull'oro fisico, ha subito in un solo giorno riscatti per 20,77 tonnellate, un record da agosto 2011. Nei suoi caveaux il fondo possiede tuttora quasi 1.300 tonnellate di lingotti, più delle banche centrali di Russia, Svizzera e Giappone messe insieme. In un momento in cui molti iniziano a ipotizzare la fine del lungo ciclo rialzista dell'oro – che ne aveva sestuplicato i prezzi in un decennio – gli analisti guardano tuttavia con grande attenzione al fenomeno. Gli Etf sono infatti molto facili da liquidare e la tendenza potrebbe autoalimentarsi, con un impatto potenzialmente importante sul mercato (guarda la quotazione dell'oro).
«Se la gente si convincesse che il ciclo rialzista sta finendo – avverte Daniel Smith di Standard Chartered – potrebbe innescarsi un circolo vizioso: si vende, i prezzi scendono e quindi si vende ancora». Se poi a scaricare Etf si dovesse mettere anche qualche grande fondo, le conseguenze sulle quotazioni del lingotto sarebbero ancora più drammatiche.
giovedì 21 febbraio 2013
Oro tocca livelli più bassi dal luglio 2012
Titta Ferraro
21 febbraio 2013 - 09:26
MILANO (Finanza.com)
Si accentua il trend ribassista dell'oro. Il metallo giallo ha toccato i minimi a oltre 7 mesi con il prezzo spot sceso fino a 1.555,55 dollari l'oncia portando il saldo negativo da inizio 2013 a oltre il 7%. A gravare sull'oro sono principalmente le minute della Federal Reserve che hanno evidenziato una spaccatura circa l'implementazione del piano open-ended di allentamento monetario. Alcuni membri della banca centrale statunitense hanno proposto di acquistare un ammontare di Treasury e mortgage-backed securities inferiore rispetto agli attuali 85 mld di dollari mensili.
Possibilità di una normalizzazione anticipata della politica monetaria della banca centrale statunitense che ha rafforzato il dollaro, andando quindi a togliere appeal al metallo giallo che è reduce da 12 anni consecutivi di crescita delle quotazioni.
Possibilità di una normalizzazione anticipata della politica monetaria della banca centrale statunitense che ha rafforzato il dollaro, andando quindi a togliere appeal al metallo giallo che è reduce da 12 anni consecutivi di crescita delle quotazioni.
martedì 19 febbraio 2013
COSA STA SUCCEDENDO ALL'ORO?
COSA STA SUCCEDENDO ALL'ORO? ECCO COSA RISPONDONO GLI ESPERTI
Scritto il 19 febbraio 2013 alle 09:30 da Dream Theater
ORO in correzione. Mani forti in movimento.
Dopo le vendite di MS, ecco arrivare gli ordini di George Soros e di PIMCO. Ma non solo… previsioni e quotazioni per il 2013
Il movimento correttivo dell’oro lascia quantomeno stupiti sia per la rapidità del movimento e sia per le condizioni di mercato in cui ci si ritrova. La logica ci porterebbe a pensare che i mercati “subodorano” a breve aumenti dei tassi di interesse. Ma sarà veramente così?
Ora siamo tornati sotto i 1600 $/oz. In un momento dove le banche centrali, però, continuano allegramente a stampare carta.
Però sul mercato alcuni big si sono mossi ed hanno influenzato in modo decisivo il trend dell’oro. In primis la Soros Fund Management di George Soros che ha più che dimezzato le quote in portafoglio dell’ Spdr Gold Trust Fund, il maggiore Etf sull’oro fisico, portandolo a solo più 600.000 quote detenute.
Non è stata da meno PIMCO che è passata da 6,2 a 3,9 milioni di quote detenute.
Ma c’è chi ha fatto anche di peggio. Società come Tiger Management, Moore Capital Management, Lone Pine Capital e Scout Capital Management hanno venduto tutto quanto posseduto in oro.
Tiene duro solo più Paulson, che continua a detenere una vagonata d’oro, ovvero 21,8 milioni di quote di SPDR Gold Trust. Anche le statistiche del World Gold Council, pur segnalando una contrazione dell’8,3% degli investimenti in oro nel quarto trimestre, non registravano ancora per quel periodo un declino di interesse verso gli Etf. La fuga dall’oro è viceversa evidente già da tempo al Comex, dove il numero di posizioni “lunghe” (all’acquisto) degli speculatori si è ridotto del 54% rispetto ai massimi dello scorso ottobre.
Però sul mercato alcuni big si sono mossi ed hanno influenzato in modo decisivo il trend dell’oro. In primis la Soros Fund Management di George Soros che ha più che dimezzato le quote in portafoglio dell’ Spdr Gold Trust Fund, il maggiore Etf sull’oro fisico, portandolo a solo più 600.000 quote detenute.
Non è stata da meno PIMCO che è passata da 6,2 a 3,9 milioni di quote detenute.
Ma c’è chi ha fatto anche di peggio. Società come Tiger Management, Moore Capital Management, Lone Pine Capital e Scout Capital Management hanno venduto tutto quanto posseduto in oro.
Tiene duro solo più Paulson, che continua a detenere una vagonata d’oro, ovvero 21,8 milioni di quote di SPDR Gold Trust. Anche le statistiche del World Gold Council, pur segnalando una contrazione dell’8,3% degli investimenti in oro nel quarto trimestre, non registravano ancora per quel periodo un declino di interesse verso gli Etf. La fuga dall’oro è viceversa evidente già da tempo al Comex, dove il numero di posizioni “lunghe” (all’acquisto) degli speculatori si è ridotto del 54% rispetto ai massimi dello scorso ottobre.
Gli analisti prevedono una quotazione in aumento ed un ritorno in area 1820 $/OZ per aprile e poi…nuove difficoltà per il metallo giallo. La curva forward invece è più impietosa nel breve mentre leggermetne migliore per il medio periodo.
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